Sicurezza nello Smart Working: nuove normative e prevenzione di rischi

Negli ultimi anni, il lavoro da remoto si è diffuso rapidamente in Italia, spinto inizialmente dalla necessità di contenere l’emergenza sanitaria e consolidandosi come modalità stabile in molte realtà aziendali. Questa trasformazione ha reso indispensabile aggiornare la normativa sulla sicurezza, per garantire condizioni di lavoro sicure anche fuori dai locali aziendali.

Lo smart working, chiamato anche lavoro agile, non è sinonimo di telelavoro: nel primo caso, l’attività può essere svolta senza vincoli di orario o luogo, con accordi flessibili tra lavoratore e datore di lavoro. Il telelavoro, invece, prevede una postazione fissa (di norma presso il domicilio del dipendente) e orari stabiliti. Questa distinzione ha impatti significativi in termini di responsabilità e gestione dei rischi.

A partire dal 14 gennaio 2025, i datori di lavoro sono tenuti a comunicare telematicamente al Ministero del Lavoro, entro 5 giorni, l’avvio, la modifica o la cessazione di un accordo di smart working. Questo obbligo è di natura amministrativa e si affianca a quanto già previsto dal D.Lgs. 81/2008, che impone di fornire ai lavoratori agili e al Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS) un’informativa scritta contenente l’analisi dei rischi generali e specifici legati all’attività svolta da remoto.

Il datore di lavoro resta quindi responsabile della valutazione dei rischi anche per le attività a distanza e deve assicurarsi che le informazioni siano trasmesse in modo chiaro al lavoratore e al RLS. L’informativa deve essere conservata, aggiornata periodicamente e controfirmata dal dipendente, per garantire la tracciabilità e il rispetto degli obblighi previsti dalla legge.

Il ruolo del RLS nello smart working

Nel quadro normativo aggiornato, il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS) mantiene un ruolo centrale anche per le attività svolte in modalità agile. Il datore di lavoro ha l’obbligo di coinvolgere il RLS nella valutazione dei rischi legati allo smart working, fornendogli copia dell’informativa scritta che dettaglia i pericoli generali e specifici connessi al lavoro da remoto. Il RLS, a sua volta, ha il compito di monitorare le condizioni di sicurezza dei colleghi in smart working, segnalare eventuali criticità e partecipare attivamente alle consultazioni aziendali in tema di prevenzione. Pur non potendo accedere fisicamente all’ambiente domestico del lavoratore, il RLS deve essere messo nella condizione di esercitare efficacemente il proprio ruolo, anche attraverso l’accesso a dati, documentazione e percorsi formativi pertinenti al contesto del lavoro agile.

Ergonomia: prevenire i rischi posturali e muscoloscheletrici

L’aspetto ergonomico è spesso sottovalutato nel lavoro agile, ma è fondamentale per la salute dei lavoratori. La normativa prevede che il datore di lavoro fornisca informazione e formazione adeguata anche sull’ergonomia, per aiutare i dipendenti a gestire in autonomia una postazione sicura ed efficiente.

La postazione ergonomica ideale

Una buona postazione domestica dovrebbe includere una sedia regolabile, un tavolo stabile, un monitor esterno e, ove possibile, strumenti come supporti per laptop, mouse e tastiera ergonomici. L’ambiente di lavoro deve essere ben illuminato, silenzioso e privo di ostacoli.

Correzione delle posture scorrette

È importante informare i lavoratori sulla corretta distanza tra schermo e occhi (circa 50-70 cm), sull’altezza dello schermo (allineata agli occhi) e sulla posizione neutra di spalle, schiena e polsi. Una postura errata può causare dolori cervicali, affaticamento visivo e disturbi muscolo-scheletrici nel medio-lungo termine.

Pause attive e micro-movimenti

La sedentarietà è uno dei principali rischi del lavoro da remoto. L’informativa deve includere indicazioni sulle pause regolari (es. 5-10 minuti ogni ora) e suggerimenti per eseguire micro-movimenti o esercizi di stretching, utili a stimolare la circolazione e ridurre l’affaticamento muscolare.

Sicurezza fisica: prevenzione e consapevolezza nell’ambiente domestico

Nel lavoro agile, il datore di lavoro non è tenuto a verificare fisicamente la postazione del lavoratore, ma deve fornire informazioni utili per prevenire infortuni e situazioni di rischio.

Le tematiche da affrontare includono:

  • La valutazione autonoma dell’ambiente di lavoro domestico, con attenzione a elementi come cavi, prese elettriche, superfici scivolose, ostacoli o fonti di calore;
  • Indicazioni per un uso sicuro delle apparecchiature elettroniche, evitando sovraccarichi e impianti improvvisati;
  • La gestione equilibrata degli orari di lavoro, per prevenire stress, affaticamento e burnout, favorendo un’organizzazione sostenibile delle attività giornaliere.

Il lavoratore deve inoltre essere informato sulle modalità di segnalazione di eventuali infortuni anche in modalità agile, affinché possano essere valutati e gestiti secondo le procedure aziendali.

La diffusione del lavoro agile richiede una nuova cultura della sicurezza, basata sull’autonomia consapevole del lavoratore e sulla responsabilità del datore di lavoro nel fornire strumenti, informazioni e formazione adeguata.

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